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IL TRENO DEI DIRITTI DEI BAMBINI


liberamente tratto dalla storia "LO ZIO DIRITTO" di R. Piumini da Alessi Laura - Montegiorgi Rosalba

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Scena VI: IL PAESE DEI SOMARELLI

SPEAKER: Paese dei Somarelli, Paese dei Somarelli. È in arrivo sul binario dell'istruzione il Treno dei diritti dei bambini.

PAOLO: Ma siamo arrivati nel paese dove abita Pinocchio?

P1: Mi vuoi spiegare cosa c'entra Pinocchio con il nostro viaggio?

PAOLO: Ma che ne so? Tu hai mai sentito parlare di un posto chiamato Somaropoli? Io no.

P6: Ehi, c'è un cartello lì in fondo. Andiamo a leggere!

P2: Ma come è scritto? Io non ci capisco niente... e voi?

P6: Che lingua strampalata... Non ci capiamo niente neanche noi.

MARINA: È certamente una lingua straniera e dobbiamo impararla, altrimenti ci perderemo di sicuro.

CAPOTRENO: Io posso aiutarvi. Lì c'è scritto "Scuola Elementare di Somaropoli".

P8: Ma allora il cartello è scritto in italiano...

AGOSTINO: Altro che lingua strampalata...

P2: La verità è che i somarelli siamo proprio noi perché non sappiamo leggere... E questa scuola fa proprio al caso nostro.

P7: Mio zio dice che andare a scuola è importante non soltanto perché impariamo a leggere e a scrivere, ma perché tutti i bambini hanno diritto all'istruzione.

AGOSTINO: Ma tuo zio sa proprio tutto? Ma chi è? Un mago? Un re? Uno scienziato?

P7: Niente di tutto questo, è soltanto il mio caro zio!

P2: È vero, l'istruzione è un nostro diritto e questa esperienza ci ha insegnato che forse dobbiamo studiare di più visto i risultati... non è vero Paolo?

PAOLO: Non fare la saputona della situazione visto che neanche tu avevi capito cosa c'era scritto su quel cartello!

CAPOTRENO: Ehi, voi due! Non vorrete mica a mettervi a litigare no! Forza cantiamo così forse vi viene voglia di mettervi a fare le cose sul serio!

P7: Ha ragione il capotreno, lo avrebbe detto anche ... ( tutti lo interrompono e dicono in coro)

TUTTI: Lo zio Diritto!

Canto: Scuola Rap ( Zecchino d'Oro)

P5: E adesso cosa si fa?

CAPOTRENO: Andiamo in un posto dove c'è bisogno d'amore.

P6: Dov'è questo posto?

CAPOTRENO: Vicino e lontano a noi. C'è un parco giochi laggiù, è vietato ai bambini stranieri. Andiamo.

P6: Perché è vietato ai bambini stranieri? Non capisco.

CAPOTRENO: I bambini residenti hanno paura che i nuovi arrivati gli rubino tutti i giochi.

P8: Per forza! Prima c'erano soltanto loro, poi sono venuti gli altri.

P2: Però se facessero i turni sicuramente potrebbero giocare tutti.

CAPOTRENO: Forse non hai capito: non vogliono dividere niente con gli stranieri.

P2: Allora come si fa?  

P7: Potremmo chiedere a qualcuno di mia conoscenza...

P3: Lascia perdere, tuo zio non c'è mai quando abbiamo bisogno di un consiglio!

CAPOTRENO: Ma ragazzi, chi siamo noi?

TUTTI: Il treno dei diritti dei bambini!

CAPOTRENO: E dove va questo treno?

TUTTI: Dove c'è bisogno d' amore!

CAPOTRENO: Allora andiamo, qualcosa faremo. Qualcosa accadrà. (Fischia)

 

 

 

Gli Stati riconoscono il diritto del fanciullo ad avere un'educazione e, nell'ottica della progressiva piena realizzazione di tale diritto e sulla base di eguali opportunità, devono in particolare:

a) rendere l'istruzione primaria gratuita ed obbligatoria per tutti;


b) promuovere lo sviluppo di varie forme di istruzione secondaria sia generale che professionale, renderle utilizzabili ed accessibili a tutti i fanciulli, e adottare misure appropriate quali l'introduzione della gratuità dell'insegnamento e l'offerta di un'assistenza finanziaria nei casi di necessità;


c) rendere l'istruzione superiore accessibile a tutti sulla base delle capacità, con ogni mezzo appropriato;


d) rendere l'informazione educativa e l'orientamento professionale disponibile ed alla portata di tutti i fanciulli;


e) prendere provvedimenti atti ad incoraggiare la regolare frequenza scolastica e la riduzione dei tassi di abbandono.

 

Gli Stati devono promuovere a favorire la cooperazione internazionale in materia di educazione, in particolare al fine di contribuire all'eliminazione dell'ignoranza e dell'analfabetismo nel mondo intero e facilitando l'accesso alle conoscenze scientifiche e tecniche ed ai metodi di insegnamento. A queste proposito i bisogni dei paesi in via di sviluppo devono essere tenuti in particolare considerazione.

pagine web a cura di Alessandra Bucchi - immagini di Teresa Ducci